(In collegamento Meet attraverso la posta istituzionale del proprio figlio. Codice: genitori2)
Esiste un linguaggio segreto che va oltre le parole che prende le forme di un sintomo, o di comportamenti problematici è il linguaggio segreto della sofferenza, quella indicibile che chiede di essere letta, di essere vista.
Ogni linguaggio è un alfabeto di simboli il cui esercizio presuppone un passato condiviso dagli interlocutori, presuppone la cura dell'ascolto. Ed è proprio di questo che si parlerà nel nostro incontro, come prenderci cura di ciò che è indicibile, che non può essere espresso con le parole; il filosofo austriaco Wittgenstein affermava che "Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere", la parola è pericolosa e spesso ferisce bisogna allora che il dolore che non si riesce ad esprimere non venga subito esposto alla luce brutale.
Dovremo trovare un modo per leggere il dolore ed interpretarlo e sarà compito dell'adulto guidare il bambino a trovare uno spazio dentro il quale sarà possibile narrare, a proprio modo, quello che ci ferisce, che ci fa stare male, perché il primo passo verso la costruzione del benessere è riconoscere il malessere.
Conduce la serata la dottoressa Tatiana Rigliaco docente interna dell'istituto, psicologa e psicoterapeuta.
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